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Melo cotogno, il frutto antico che non può mancare
È un albero deciduo, che produce le mele cotogne, frutti color oro, commestibili, molto aromatici. Originario dell’Asia sud occidentale, è quindi diffuso in tutto il Medio Oriente e nel bacino del Mediterraneo.
Il Melo Cotogno è un albero di medie dimensioni che può raggiungere al massimo i 5-6 metri di altezza.
In primavera i suoi grandi fiori bianchi sfumati di rosa evocano una struggente tenerezza.
I frutti sono piriformi, asimmetrici, lunghi circa 15 cm, di colore giallo oro e molto aromatici. La buccia è ricoperta di peluria che scompare a maturazione. La polpa è bianco–giallastra, facilmente ossidabile, poco dolce ed astringente.
Il frutto della mela cotogna va lasciato sulla pianta il più a lungo possibile prima di raccoglierlo, per permetterne la completa maturazione, senza tuttavia correre il rischio di gelate. Si raccoglie quindi verso ottobre-novembre e va conservato in un luogo fresco e buio per circa un mese, affinché si ammorbidisca.
La loro elevata aromaticità fa sì che questi frutti debbano essere conservati preferibilmente separati da altri.
Le mele cotogne possono essere consumati tal quali, previa cottura oppure per la preparazione di un’ottima confettura, la cotognata, dolcissima.
Specie poco esigente, facile da coltivare, preferisce terreni neutri, profondi e fertili, ma è capace di adattarsi a qualsiasi situazione.
L’impianto dell'albero di mele cotogne può essere eseguito da fine autunno a inizio primavera, in posizioni calde, esposte al sole e protette, poiché i fiori sono sensibili al gelo e i frutti necessitano sole per maturare.
Eseguire la potatura delle di mele cotogne ad inizio inverno: nei primi anni, per dare forma e arieggiare la chioma nel suo interno; in seguito per eliminare i rami secchi o improduttivi.
In gennaio è consigliabile eseguire una concimazione organica a base di stallatico maturo che garantirà all'albero mele cotogne la riserva di sostanze nutrienti per tutta la stagione vegetativa.
Il Melo Cotogno può essere coltivato con successo anche in vaso: le sue modeste dimensioni lo consentono. Il vaso dovrà però avere un diametro e un’altezza di almeno 50-70 cm e ogni 4-5 anni andrà rinvasato, riducendo l’apparato radicale e sostituendo un po’ del terriccio esaurito con del nuovo e concimando abbondantemente.
Complimenti, davvero bello! leggendo Mi sono tornati i mente i ricordi da bambino nella casa di campagna che io raccoglievo e nonna ci faceva una buonissima marmalleta.
Sig. Mario, grazie per il Suo contributo!
That's really thniikng out of the box. Thanks!
Buongiorno. Bell'albero davvero. Vorrei sapere se la pianta è autofertile o richiede un impollinatore e se, essendo ormai a luglio, sia troppo tardi per la messa a dimora. Grazie. Cordiali saluti.
Gentile Sig. Ettore, il melo cotogno, come tutte le piante da frutto in vaso, può essere messo a dimora sempre, senza alcun problema; la cosa importante è seguirlo bene con l'irrigazione. E' una specie autofertile per cui produce anche da solo. Siamo a disposizione per eventuali chiarimenti e porgiamo cordiali saluti.
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Salvatore grazie per il Suo commento!
Buongiorno, avrei bisogno di un aiuto, ho una pianta di melo cotogno messa a dimora ormai da 6 anni, effettivamente è bellissima e mi dona dei frutti grandi con un unico neo non riesco a cogliere una mela che non sia completamente invasa dai vermi. Avete qualche suggerimento da darmi per risolvere questo problema. Grazie anticipatamente per i consigli, cordiali saluti
ho provati fichi bianchi e rossi, ma a quota 900 mt sull'Etna non hanno maturato i frutticini- ambiente poco adatto?
Sig. cprovenza secondo il nostro parere il luogo da Lei indicato per il fico, specie notoriamente esigente in fatto di caldo e sensibile al freddo. Cordiali saluti.