Portamento: Cespuglio
Esposizione: Pieno sole
Resistenza al freddo: Ottima
Epoca di maturazione: Da ottobre a novembre
Impiego consigliato: Siepi e aiuole
Prugnolo (Prunus spinosa)
Il Prugnolo (nome botanico Prunus spinosa), detto anche "pruno selvatico", "prugna selvatica", "susino selvatico" e "susino spinoso" è un grande arbusto che a volte può assumere anche la forma di alberello.
Il pruno selvatico cresce spontaneo in tutt’Italia, nei boschi, nelle siepi e sulle scarpate ed è anche coltivato come pianta ornamentale nei giardini naturalistici.
Le foglie di colore verde chiaro, sono semplici ed alterne, di forma ellittica. Il loro margine è seghettato e sono provviste di un breve picciolo. In autunno è molto bello osservare le foglie del prugnolo selvatico prima della caduta, quando si colorano di un forte giallo.
Il pruno selvatico è uno dei primi alberi a fiorire in primavera. Sono migliaia i fiori bianchi che compaiono già nel mese di marzo, ancor prima delle foglie. La fioritura continua per tutto il mese di maggio. I fiori di Prunus spinosa sono di tipo ermafrodito e hanno una dimensione di circa 1-2 cm. Sono riuniti a gruppi di tre sui rametti molto corti. Questi fiori emanano un delicato odore che ricorda il miele, molto graditi anche alle api.
Il frutto, che per colore e dimensione ricorda il susino, è una drupa sferica. La buccia è ricoperta da una patina chiara. Il suo colore è bluastro, tendente al nero vicino alla piena maturazione, che avviene in pieno autunno. Se infatti, già dall’estate compaiono i primi frutti, bisogna aspettare il mese di ottobre affinché questi siamo dolci e gradevoli per il consumo fresco.
Del prugnolo si usano sia i frutti, simili a piccole prugne (da qui il suo nome), per preparare liquori e marmellate, sia i fiori e le foglie, in fototerapia e per gustose tisane, sia il legno, duro e resistente, per fabbricare attrezzi e bastoni; le sue foglie vengono anche fumate, mescolate al tabacco.
Il prugnolo selvatico è un arbusto dai rami marroni (quelli vecchi) e grigiastri (quelli giovani) spinosi, foglie lanceolate con margine seghettato e fiori bianchi con cinque petali che sbocciano all’inizio della primavera.
Il Prunus spinosa è un arbusto spinoso e forma delle macchie impenetrabili quanto sono fitte, tali da fornire protezione agli uccelli che vi ci costruiscono il nido.
Il frutto del prugnolo selvatico è una bacca blu - nerastra che contiene vitamine B e C, acidi organici, sali minerali e tannini.
Oggi ancora si utilizza il prugnolo selvatico per le sue qualità fitoterapiche. Le parti utilizzate sono i fiori e i frutti maturi.
Le prugnole possono essere consumate fresche ma solo dopo l'ammezzimento in quanto ha un sapore molto tannico. In distilleria le bacche di prugnolo sono usate per la preparazione del liquore di prugnolo.
In erboristeria dei prugnoli selvatici si usano i fiori, le foglie e la corteccia, che posseggono proprietà digestive, lassative, febbrifughe, antinfiammatorie.
In particolare, i fiori della pianta di prugnolo sono degli ottimi lassativi, i più innocui fra tutti i lassativi esistenti, e sono anche degli ottimi purificanti; la corteccia, invece, è astringente e contiene tannini e una sostanza amara, mentre le foglie del Prunus spinosa si possono usare per una efficace tisana depurativa.
Per la coltivazione della Prunus spinosa sono indicati terreni di tipo gessoso, grasso, sabbioso e argilloso. L’ottenimento di buoni risultati si può avere soltanto rispettando tutte le esigenze della pianta soprattutto riguardo al grado di umidità del terreno. Il substrato può avere un pH acido, alcalino e neutro. La posizione rispetto alla luce può essere in pieno sole, mezza ombra, ombra.
Il pruno albero è adatta anche come pianta da siepe. Consigliata per la realizzazione di barriere frangivento, schermatura visuale, etc. di altezza mt. 1,50/2,50 a completo sviluppo.
Distanza consigliata di messa a dimora tra le piante di pruno selvatico: cm. 50/70.
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