Portamento: Cespuglio
Esposizione: Pieno sole
Resistenza al freddo: Ottima
Cudrania tricuspidata MASCHIO
Varietà di innesto. MASCHIO. vaso cm. 15x15, h. cm. 110/130
Varietà di innesto. MASCHIO.
Essendo una specie dioica, per avere la fruttificazione si consiglia la piantagione assieme ad almeno una pianta FEMMINA.
La Cudrania tricuspidata (detta anche Maclura tricuspidata) è una specie appartenente alla famiglia delle Moraceae. Conosciuta anche con i nomi di: “Ci cinese”, “Mora di gelso cinese” e “Gelso spinoso”, è relativamente affine al gelso nero e bianco.
La cudrania è una pianta dioica, (cioè con sessi distinti su piante separate), decidua a foglie alterne. La pianta ha tendenza a produrre facilmente polloni dalla base, costituendo alla fine una sorta di boscaglia a fusti multipli, può raggiungere altezze di 6-8 metri e, se opportunamente potata, avere un fusto singolo.
I rami giovani sono spinosi, la parte adulta dell’albero riduce notevolmente la spinosità fino alla completa assenza di spine nel legno maturo. Le piante femmine sono sensibilmente più grandi e robuste dei maschi.
Le foglie sono allungate o lanceolate in origine nettamente trilobate con lobo centrale lungo fino al doppio dei lobi laterali, piuttosto robuste, con la pagina superiore di colore verde scuro ad apparenza cerosa. La specie presenta netta eterofillia: alcune piante hanno lobature ridotte, così come in alcune piante al passaggio alla fase adulta si ha una progressiva tendenza a ridurre la entità delle lobature fino ad avere foglie lanceolate pressoché intere.
I fiori sono di colore giallo-verdastro molto piccoli, numerosi, raccolti in una infiorescenza sferica convessa della dimensione di un pisello. Alla fioritura i fiori delle piante maschili, producendo polline giallo su numerose piccole antere, assumono un colore giallo. I fiori femminili anche loro raccolti in una infiorescenza sferica, raccolgono il polline con numerosi piccoli stigmi gialli.
La produzione delle foglie e la fioritura sono tardive, successive a quelle del melo.
I frutti sono analoghi a quelli delle more da gelso, sono infruttescenze di forma globosa, nettamente tondi, ottenuti dalla unione di singoli frutticini: la infruttescenza ha diametro da 2,5 a 5 cm, di colore dal rosso vivo al rosso brunastro, anche in funzione della varietà. All’interno sono contenuti piccoli semi. La polpa a maturità è succosa e di colore rosso. Il sapore della polpa è però diverso da quella della mora da gelso, è piuttosto insipida a frutto immaturo e solo a piena maturità, quando il frutto scurisce sensibilmente, assume il sapore gradevole che è definito “di anguria molto dolce”. Il frutto, soprattutto se immaturo, ha sapore acidulo e leggermente resinoso. Il contenuto in zuccheri è elevato, equivalente a quello dei fichi.
Diversamente dal gelso i frutti non cadono facilmente. In caso di clima freddo si ha la caduta precoce delle foglie con i frutti che restano sui rami, l’albero spoglio con i frutti rosso scuro pendenti dai rami è considerato molto decorativo.
La pianta è originaria della Cina continentale con clima relativamente caldo in estate e molto freddo in inverno. E’ molto robusta e resistente al freddo, resiste a -28 -30 °C, non ha esigenze di terreno particolari, crescendo in terreni di ripa, delle scarpate stradali e dei pendii naturali fino a 2000 metri di quota nel paese di origine (Cina), cresce facilmente sia in terreno acido che neutro che calcareo, tollera terreno sabbioso.
Sopporta anche clima piuttosto arido e siccitoso; solo in condizioni estreme in clima arido possono essere necessarie irrigazioni, la manifestazione della sofferenza per eccessiva siccità si manifesta con la caduta precoce delle foglie. Per quanto sia resistente a condizioni difficili di suolo le produzioni migliori si hanno in suolo consistente ed abbastanza profondo.
La coltivazione è normalmente effettuata in posizione soleggiata e calda. I frutti non raccolti si degradano e cadono al suolo, e se calpestati lo imbrattano, per cui normalmente le piante non sono collocate lungo strade di transito pedonale o veicolare, come d’altra parte accade anche per il gelso bianco o nero. La pianta è piuttosto resistente al vento, come lo è d’altra parte anche il gelso.
I frutti maturano (diversamente che dal gelso), in tardo autunno e spesso rimangono sull’albero fino alle prime gelate. I frutti, diversamente che per il frutti del gelso, non cadono a maturità e devono essere raccolti staccandoli singolarmente. È molto importante riconoscere lo stato di maturazione dei frutti che non è dato dalla facilità al distacco naturale, come avviene nel gelso, ma è dato dalla consistenza del frutto e dal colore che diventa rosso scuro ed in alcuni punti nerastro. I frutti maturi possono essere conservati per qualche giorno in frigo.
Il consumo è con frutti freschi, ma i frutti possono essere cucinati in vari modi, anche consumati con altra frutta a integrare e correggere con il proprio tono dolce-acidulo il sapore del complesso. Frullando i frutti e togliendo i semi con un colino si ha un succo, che è definito “delizioso”. I frutti sono apprezzati in Cina e nei paesi di origine, ed esiste anche un discreto e diffuso mercato locale per tale tipo di frutti. La mediocre durata a frutto raccolto ne rende possibile solo una limitata diffusione commerciale; (non potrà mai avere una grande diffusione commerciale per il consumo di frutto fresco).
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